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RIUNIONI BANCHE CENTRALI:
23/9/2022 Settimana interessante quella in corso, ricca di riunioni di politica monetaria delle principali banche centrali, con i meeting di Federal Reserve, Bank of England (BoE) e Bank of Japan (BoJ) che decideranno sui tassi di interesse. Intanto la banca centrale svedese martedi ha già alzato i tassi di un intero punto percentuale (aumento maggiore delle attese). Ed oggi (mercoledi) arriverà la decisione della Fed (tasso attuale sul dollaro: 2.50%), con la maggioranza degli analisti che propendono per un aumento di 75 punti base (solo una risicata minoranza ritiene che la Fed deciderà per un aumento dell'1%). In ogni caso sappiamo che, qualsiasi sia la percentuale, apporterà volatilità sui mercati nell'immediato, con un allargamento del range di oscillazione del cambio ma non riuscirà a bloccare l'inflazione (trend rialzista destinato a proseguire nel 2023), prospettando quindi ulteriori rialzi dei tassi (in linea con l'andamento del ciclo partito nel 2020). Generalmente si pensa che l'inflazione si possa abbassare spingendo al rialzo i tassi di interesse e si porta ad esempio l'azione di Volcker negli anni '80. Ma alti tassi di interesse non funzionano quando si ha a che fare con situazioni di carenza (di prodotto, di materie prime... o per strozzature nella produzione, logistica e trasporti) anzichè con inflazione causata da domanda eccessiva. Inoltre il rialzo degli interessi sul dollaro apporta altri flussi di capitale sul biglietto verde (unica moneta globale scambiata ed accettata in qualunque parte del globo), rafforzandolo ulteriormente (in queste ore si è riportato a 0.9896 contro euro). La moneta unica europea subisce ulteriore pressione in queste ore, indebolendosi, dopo l'affermazione della Lagarde che la banca "potrebbe aver bisogno di aumentare i tassi a un livello che limiti la crescita economica per raffreddare la domanda e combattere un'inflazione inaccettabilmente alta", allarmando gli investitori che hanno preferito uscire dall'euro per passare - perlomeno in parte - in dollari. Attualmente il tasso di interesse sull'euro è dell'1.25% e, sempre la presidente della BCE, ha sottolineato che la decisione sui prossimi rialzi dei tassi dipenderà dall'inflazione e sarà presa "riunione per riunione". Biglietto verde che si rafforza anche su sterlina sino a 1.1305 (livello sul quale si trovava nel 1985 e nel 2016). La Banca d'Inghilterra annuncerà la sua decisione sui tassi di interesse giovedì e gli analisti sono divisi sul fatto che sia in arrivo un aumento di 50 o 75 punti base. Ad agosto BOE aveva alzato il tasso di riferimento di 50 punti base, spingendo il tasso di riferimento all'1,75%. Attualmente l'inflazione nel Regno Unito è la più alta tra i paesi del G-7 e sale al ritmo più veloce degli ultimi 40 anni. La Banca del Giappone da anni continua a mantenere i tassi di interesse ai minimi storici, con un inflazione che è tra le più basse dei paesi sviluppati. Anche la Banca nazionale svizzera ha in programma di aumentare i tassi di interesse di 50 o 75 punti base (attualmente è la valuta col tasso di interesse piu basso: -0.25%). Atteggiamento e "visione" diversa per la Cina che ha lasciato invariati i tassi di interesse di riferimento (ad un anno al 3,65%, a cinque anni al 4,30%).
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