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OPEC e varie
21/6/2018 La settimana si è aperta con una fase di debolezza generalizzata in Asia, accentuatasi maggiormente in Europa (IBEX, DAX, CAC: vendite concentrate sui settori auto, industriali ed energia), con Piazza Affari che dai 22500 di giovedi scorso 15giu è scesa oggi sino ai 21635 (-3.8%). Solo Atene in controtendenza martedi scorso. Londra perde il -4.4% ma dai maxx di fine maggio (da 7900 a 7550), dopo aver effettuato un doppio max assoluto. Sterlina che si è indebolita sino a 1.3105 (minimo di oggi giov 21/06) contro dollaro (-8.6% in soli due mesi) per poi risalire per riportarsi in area 1.33. Nasdaq USA che tocca nuovi massimi assoluti per poi ripiegare (ribasso non completo). Una settimana povera di dati che si concentra quindi su tematiche politiche, sulle trattative commerciali in corso tra USA e Cina e sulla riunione dell’OPEC di venerdi 22/06 a Vienna, ove verrà preso in considerazione un possibile aumento dell’output nel secondo semestre dell’anno. Peccato pero' che “alla conta” attuale dei dati OPEC si rilevi un significativo divario tra il numero dei barili reali e quelli che esistono sulla carta e quindi l'impatto sul mercato di qualsiasi accordo tra l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ed i suoi alleati per aumentare l'offerta sarà probabilmente di circa un terzo inferiore rispetto all'annuncio principale, secondo quanto indicato da Bloomberg. Martedi il ministro dell’energia Russo Alexander Novak ha indicato l’aumento in 1,5 milioni di barili al giorno, assegnando l'aumento delle quote tra tutti i membri OPEC in proporzione ai tagli originali per ogni Paese (come concordato nel 2016), assegnando all’ Arabia Saudita un aumento di 402.000 barili, alla Russia un aumento di 248.000 barili, assegnando pero’ quote piu elevate anche a Paesi quali Venezuela, Messico ed Angola che molto probabilmente (quasi certamente) non sono in grado di aumentare la produzione. Intanto il WTI LIGHT CRUDE ha perso circa 8 dollari dai recenti massimi di periodo ed attualmente staziona in area 65/64dollari, indirizzato al raggiungimento di 62/60dollari. https://www.reuters.com/article/us-oil-opec-russia-saudi-novak/russias-novak-opec-can-consider-returning-up-to-1-5-million-bpd-to-market-gradually-idUSKBN1JA1XT Con il dollaro ancora forte, anche l’ORO cede e continua a scendere a 1270dollari/oncia (altri target ribassisti da raggiungere). Ssempre sul fronte valutario anche il franco svizzero continua a rafforzarsi contro euro, passando da 1.20 agli attuali 1.15 (euro perde il -4.10% in 2 mesi). Il mese di maggio ha visto il dollaro di Hong Kong cedere vistosamente, con la Banca centrale che ha speso quasi 2,5miliardi di dollari a settimana per difendere il cambio (agganciato al dollaro). Tutto quanto sin qui evidenziato conferma come sia il cambio eur/usd il vero market mover dei mercati finanziari ed il suo continuo rafforzamento porterà ulteriore criticita alle finanze dei Paesi emergenti (generalmente indebitati in USdollars). Continuando con lo sguardo ad oriente, è interessante evidenziare come la Malesia stia valutando la presentazione di una azione contro Goldman Sachs (tramite il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti), per ottenere la restituzione di circa 600 milioni di dollari di commissioni guadagnate con le obbligazioni emesse dal Governo Malese per 1MDB. https://www.nytimes.com/2018/06/14/business/1mdb-malaysia-goldman-sachs.html https://www.bloomberg.com/news/videos/2018-06-22/malaysia-seeks-to-recover-4-5-billion-1mdb-funds-goldman-fees-video Il Future sul Bitcoin scende a 6100dollari: con il nostro Cryptocurrency Report potrete avere i targets (al rialzo ed al ribasso), le analisi e la strategia per poter operare con successo e profitto sul future (quotato al CME).
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