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ELEZIONI IN GERMANIA e non solo...
22/9/2017 Domenica 24settembre si svolgeranno le elezioni politiche in Germania, con la MERKEL alla ricerca del suo quarto mandato consecutivo. Giova sottolineare come Mrs Merkel abbia governato sempre tramite delle coalizioni, non avendo mai ricevuto la maggioranza dei voti dei tedeschi. Le proiezioni evidenziano come quest'anno la coalizione CdU/CSU (Merkel) e bavaresi non andrebbe oltre il 34% dei voti (il peggior risultato dal 2005), costringendo frau Merkel ad appoggiarsi al Partito Democratico Libero (Freie Demokratische Partei FDP). Potremmo quindi dire che i governi Merkel sono esattamente come quelli che da anni governano in Italia: un insieme di partiti e partitini che trovano un accordo solo per sedersi sulle amate poltrone: governicchi. Non certo un consenso da panzerdivisionen come ai tempi di H. Kohl. Quindi la Merkel prenderà il solito 33/38 percento e poi passerà alla "questua voti" dagli altri partiti. Alternative fur Deutschland (AfD), partito nazionalista ed euroscettico fondato nel febbraio del 2013 da Bernd Lucke, economista e professore di macroeconomia all'Università di Amburgo, è dato all'11% - il che gli consentirà di ottenere seggi in Parlamento. Ci sarà pertanto un aumento dei voti alla destra nazionalista quale voto di protesta contro questi anni di "Merkelite". Naturalmente i media daranno tutt'altra impronta e lettura. Ma fino a quando la Merkel resta alla guida della Germania nulla cambierà, vi sarà solo un aumento delle tasse e maggior deflazione. Non si puo' cambiare il corso dell'Europa se non si cambia la leadership. Anche in Spagna la Catalogna tenta di andare al voto (secessionista) il 1ottobre. Madrid, con il recente invio di 16500 uomini a Barcellona per bloccare gli attivisti secessionisti (anche tramite arresti) evidenzia la criticità della situazione non solo spagnola ma europea, che sta scivolando pericolosamente sul crinale della mancata democrazia, con l'assenso (od addirittura la spintarella) di Bruxelles ed un alzata di spalle generale. E che dire dell'Italia: un governo morto a maggio che si è volutamente trascinato sino a metà settembre come uno zombie, per poter maturare il diritto alla pensione e, festa doppia: dal 15 settembre ben 608 parlamentari avranno diritto ad una pensione di circa 1000 euro che potranno incassare, se non saranno rieletti, a 65 anni. Non si tratta, quindi, di vitalizi ma di una pensione aggiuntiva. Alla faccia di "esodati &C.". L'Europa è il luogo dove regna il feudalesimo del nuovo millennio (e gli italiani sembrano essere i piu' vituperati e miti tra i vassalli).
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